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Materassi e norme tecniche

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La normativa europea sui materassi

Mentre in Italia sul finire degli anni settanta ancora si considerava il materasso poco più che un semplice accessorio della camera da letto, e nemmeno il più importante, nel resto dell’Europa l’atteggiamento nei suoi confronti era di tutt’altro stampo. Per via di una maggiore consapevolezza salutistico/ergonomica da parte dei consumatori, nella maggior parte dei Paesi europei  sul materasso già si era concentrata l’attenzione di produttori e ricercatori scientifici. L’obiettivo era quello di migliorare ed evolvere un prodotto sempre più sentito come determinante per il corretto riposo notturno e, in ultima analisi, per il benessere generale. Sono stati per questo definiti dei metodi di prova e dei requisiti di base per la classificazione dei vari tipi di materasso in considerazione delle sue prestazioni e caratteristiche. Questa stessa metodologia è stata poi usata come riferimento per l’elaborazione della normativa europea. E’ così che alla fine degli anni ottanta il CEN (Comitato Europeo di Normazione) ha codificato un preciso programma di lavoro che si è concretizzato in norme europee (EN), già adottate anche dall’UNI: la prima riguarda i requisiti di sicurezza e relativi metodi di prova (EN 1725); la seconda i metodi per la determinazione delle caratteristiche funzionali (EN1957); la terza i metodi di misurazione e le tolleranze raccomandate (EN 1334).

Tutte queste norme sono state completate, ed integralmente recepite da tutti gli Enti normatori europei, hanno consentito l’armonizzazione della normativa tecnica. L’Italia, attraverso l’UNI (Ente nazionale italiano di unificazione) ha provveduto a pubblicare nel febbraio del 1998, aggiornandola nel febbraio del 2003 la norma UNI 10707 (“Materassi: metodi di prova e requisiti”).

Il materasso dunque, ha finalmente raggiunto lo status che si merita, quello di una “macchina per dormire e riposare” che deve garantire prestazioni e caratteristiche adeguate ai compiti che è chiamata a svolgere. Da qui è nata la necessità di affrontare in maniera scientifica gli approfondimenti indispensabili per il suo sviluppo e per la verifica delle sue performances e particolarità costruttive: solo metodi di prova rigorosamente oggettivi e fissati da norme prestabilite consentono infatti di certificarne l’aderenza agli standard qualitativi necessari per essere classificato come materasso di qualità.

E’ questa la prima classificazione che mette al riparo il consumatore da sgradite sorprese in termini di durata, igiene, prestazioni e comfort del materasso acquistato.

->Leggi "Le norme: quando un materasso può dirsi di qualità"

->Leggi "I test di laboratorio in accordo con la normativa vigente: come si svolgono e cosa prendono in esame"

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