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Il cuscino: come scegliere quello giusto?

16.09.2015
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Che caratteristiche deve avere un cuscino per essere di qualità? Scoprilo qui.

Il Consorzio Produttori Italiani Materassi di Qualità detta le linee guida per orientarsi tra i modelli più in uso.

Il metodo corretto per scegliere il cuscino, come per il materasso, è la prova diretta: non appena ci si adagia sul letto e si appoggia la testa sul guanciale la sensazione di comfort o di disagio è immediata.

Il principale requisito che un cuscino di qualità deve avere è quello di riempire bene lo spazio tra la testa e le spalle; deve potersi adattare al profilo della testa e del collo permettendo un sostegno ottimale alla zona cervicale, in modo tale che la spina dorsale mantenga la sua naturale curvatura e i muscoli possano rilassarsi. La prova del cuscino dà un immediato riscontro su questo aspetto.

Il cuscino deve poi:

  • avere buone caratteristiche di traspirabilità per garantire un microclima ideale
  • essere protetto da fodere perfettamente lavabili ad acqua; per motivi di igiene è comunque consigliabile sostituirlo dopo qualche anno di utilizzo.

Il cuscino non deve essere né troppo morbido, per evitare che la testa affondi troppo, né troppo rigido o alto, per non provocare un notevole affaticamento al collo e alle spalle.

E dunque:

  • Se la posizione abituale di riposo è quella supina (a pancia in su), bisogna preferire un cuscino di durezza media, che sia in grado di supportare il collo e che si adatti al peso del capo senza costringerlo in posizioni innaturali in flessione o estensione.
  • Se si preferisce la posizione sul fianco il cuscino dovrà essere più rigido e alto per sostenere la testa e mantenerla in posizione neutra rispetto alle spalle e per evitare inclinazioni laterali eccessive.
  • Quando si dorme prevalentemente in posizione prona (pancia in giù) bisogna preferire un cuscino molto basso e soffice per evitare il più possibile la rotazione e l’estensione del capo.

“Le curve vertebrali e cervicali hanno caratteristiche del tutto individuali – conferma il Dr. Giuseppe Righini, specialista in fisioterapia, scienze motorie e posturologia clinica - Pertanto il tipo di cuscino, la posizione in cui lo mettiamo, il materiale di cui è composto, il modo in cui riempie lo spazio tra la testa e le spalle sono fattori del tutto personali. E’ come se il cuscino fosse una nostra appendice, che spesso trascuriamo, ma della cui importanza ci rendiamo conto quando siamo in viaggio o in vacanza e ci capita di dormire su altri guanciali”.

Le tipologie in commercio

I guanciali si possono raggruppare in due grandi categorie: guanciali standard e guanciali ergonomici. Quest'ultima tipologia è stata progettata, con la collaborazione di fisioterapisti ed ergonomi, per favorire una corretta postura e prevenire l’insorgenza di dolori nella zona cervicale.

I materiali impiegati per la fabbricazione delle anime dei guanciali sono diversi e molto spesso vengono usati in combinazione tra loro per sfruttare in modo sinergico le caratteristiche peculiari di ciascun componente. I più utilizzati sono:

  • La lana e le piume: sono prodotti naturali, possiedono buone caratteristiche di elasticità, di traspirabilità e di termoregolazione, e vengono sottoposti a trattamenti antitarme e antiallergie.
  • Le fibre sintetiche: le più utilizzate sono le fibre e le microfibre in poliestere che presentano ottime caratteristiche di anallergicità, sono inoltre elastiche e traspiranti, e conferiscono al guanciale una morbidezza uniforme.
  • Le  molle: i cuscini di questa tipologia hanno l’anima costituita da una serie di piccole molle d’acciaio, ognuna delle quali è singolarmente insacchettata e indipendente da quelle adiacenti, così da non influenzarsi reciprocamente. Si ottiene un cuscino con buona portanza e traspirabilità.
  • La schiuma di lattice:  può essere ottenuta dal lattice naturale, dal lattice sintetico o da un mix dei due. La formatura avviene in stampi, quindi si possono ottenere nuclei modellati in base ai requisiti ergonomici dei guanciali cervicali. La superficie di contatto può essere strutturata con varie bugnature per favorire la dispersione dell’umidità.
  • Le schiume poliuretaniche e viscoelastiche: sono materiali soffici, elastici, antibatterici e facilmente modellabili. Quanto più una schiuma è costituita da celle grandi ed aperte, tanto più risulta essere elastica e permeabile a favore di una maggiore traspirabilità.
    In particolare le schiume viscoelastiche si deformano sotto l’azione della pressione e del calore del corpo, modellandosi perfettamente al profilo della zona cervicale ed eliminando i punti di pressione.
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Ufficio stampa

Sabrina Brenna
press.italia@consorziomaterassi.it

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