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Come sono legati il sonno le emozioni e l'umore

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Forse non lo sai, ma esiste un legame biunivoco tra umore e insonnia. Vediamo di capire quale é.

Dormire bene è fondamentale per la salute in generale e per il benessere quotidiano. Esiste in particolare una relazione stretta tra la qualità del nostro sonno e tutte le emozioni e i sentimenti che sperimentiamo durante la giornata. Dobbiamo però distinguere per maggior chiarezza tra emozione, moto transitorio, di breve durata, innescato da uno specifico stimolo, e l'umore, stato affettivo più duraturo e stabile.

                                                                                   

L’interazione fra sonno ed emozioni è biunivoca: da un lato il sonno influisce sulle emozioni che proveremo il giorno seguente, dall'altro lato è influenzato dallo stato emotivo sperimentato prima di andare a dormire.

E’ esperienza comune sentirsi irritabili, indecisi, poco efficienti, incapaci di concentrazione dopo una notte insonne; così pure, intense emozioni prima di coricarsi, paradossalmente anche emozioni positive, possono creare difficoltà nell'addormentarsi o provocare continui risvegli notturni.

La relazione fra insonnia e disturbi dell’umore è stata studiata molto, al contrario di quanto accade per la relazione con stati più transitori come le emozioni. Le alterazioni sono frequenti in ognuno di noi. Se però queste diventano intense e stabili, possono portare alla depressione (persistente diminuzione del tono dell’umore), alla mania (eccessivo innalzamento), all'alternanza fra episodi depressivi ed episodi maniacali tipica del disturbo bipolare, etc.

I pazienti affetti da insonnia possono, prima o poi, sviluppare una depressione, ma è anche vero che la maggior parte dei pazienti affetti da depressione presenta disturbi del sonno.

Più in particolare il risveglio precoce mattutino può essere considerato un sintomo specifico di depressione endogena, essendo gli altri disturbi del sonno presenti anche in altre patologie psichiche. Questa correlazione ha portato gli studiosi ad ipotizzare un meccanismo genetico e psicobiologico comune: entrambi i disturbi comportano alterazioni dei circuiti che regolano la serotonina e la dopamina (i neurotrasmettitori dell'umore).

Sono stati identificati inoltre dei pattern tipici (modelli) di alterazione della struttura del sonno nei pazienti depressi, relativi ad alterazioni in fase REM, già riscontrabili prima dell’esordio del disturbo e che persistono anche dopo la remissione della sintomatologia depressiva, che potrebbero costituire un “marker di vulnerabilità” alla malattia in soggetti ancora apparentemente sani.

Tuttavia, ci possono essere altre spiegazioni per motivare una così stretta relazione tra insonnia e umore. E’ stato osservato che l’alternanza regolare di luce e buio regola il nostro orologio interno scandendo un ritmo, detto circadiano, che influisce sia sul ritmo sonno-veglia che sulla regolazione del tono dell’umore.

La melatonina, una sostanza prodotta durante la notte (al buio) dalla ghiandola pineale alla base del cervello, ha la funzione di facilitare il sonno e regolare il ritmo sonno-veglia, ma è anche implicata nella modulazione dell’umore. Ci sono inoltre fattori di tipo comportamentale, legati al sonno, che possono avere conseguenze sull’umore.  

Disturbi del sonno protratti a lungo possono associarsi a comportamenti particolari di ritiro sociale, al bisogno di evitare situazioni ritenute troppo impegnative, come l’assenteismo dal lavoro, con conseguenze psicologiche che possono favorire lo sviluppo di un disturbo dell’umore. Il disturbo si associa inoltre a pensieri di tipo ossessivo, caratterizzati principalmente da un continuo rimuginio proprio sulle conseguenze del non dormire, capaci di favorire comportamenti disfunzionali che peggiorano il nostro stato

Tante ricerche sono ancora aperte, ma è sempre importante sottolineare il ruolo preventivo di ciò che chiamiamo igiene del sonno, quell'insieme di regole e consigli che, intervenendo su comportamenti e cattive abitudini legate ad un riposo di scarsa qualità, aiuta ad evitare il rischio di cronicizzare l’insonnia e di compromettere l’equilibrio “timico” della persona: umore stabile = buona vita lavorativa, di relazione e benessere.

Dott. Giorgio Odone

Medico Chirurgo Specialista in Neuropsichiatria Infantile

Psicoterapeuta e Psichiatra

Treviglio (Bg)                                                                                         

-> Scarica la guida gratuita "Come dormire bene"  realizzata in collaborazione con l'Associazione Medicina del Sonno (AIMS)        

->Leggi "Quanti tipi di insonnia esistono?"

->Leggi "Come indagare i disturbi del sonno"

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