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La struttura del sonno del lattante e del bambino

14.09.2023 Sonno e benessere
dettaglio notizia

Il sonno è fondamentale per la crescita e la maturazione a livello psicologico e neurologico del bambino.

Il buon sonno è una condizione che si acquisisce fin dai primi mesi di vita. I genitori devono da un lato adattarsi ai ritmi del bambino, e dall'altro modificarli gradualmente per favorire la strutturazione del ritmo circadiano. Abitudini regolari ed un ambiente tranquillo in cui riposare (temperatura fresca, letto comodo, assenza di rumori, luci spente), aiutano il bambino ad adattarsi ai ritmi esterni.

Quanto dorme un lattante?

Un lattante dorme in media 16-17 ore al giorno, suddivise tra il giorno e la notte. A 3 mesi il numero delle ore di sonno rimane quasi invariato, ma con periodi di risveglio prolungati durante il giorno. Intorno ai 4 anni sparisce la necessità del riposo pomeridiano e la quantità di sonno totale diminuisce in modo graduale, fino ad arrivare in media a 8-9 ore tra i 13 e 15 anni.       

                                                           

 

Anche il significato e la funzione del sonno si modificano gradualmente.

In un primo momento l’alternanza sonno/veglia dipende dalla necessità di soddisfare un bisogno. In un secondo momento, con la maturazione della vita psicoaffettiva e con la graduale presa di coscienza del mondo, il sonno viene condizionato dall’ambiente e dalle relazioni con i genitori.

Come per altri aspetti comportamentali, il sonno del bambino è oggetto di osservazione da parte dei genitori, che devono evitare di valutare in modo errato alcuni elementi. Se ad esempio si è portati ad interpretare la motilità corporea o i brevi episodi di pianto durante la fase di sonno attivo di un neonato come indici di risveglio, questo errore può avere come conseguenza il reale risveglio del bambino. Ripetuti nel tempo, questi interventi sul sonno del bambino possono portare ad una progressiva disorganizzazione della naturale struttura del sonno.

I bambini possono presentare difficoltà di sonno in periodi particolari, come quelli dello svezzamento, della dentizione, della paura dell’estraneo, oppure in presenza di conflitti tra i genitori. In alcuni casi un disturbo di sonno è un campanello d’allarme rispetto ad una patologia più importante. Il significato di un’alterazione del sonno dipende da numerosi fattori: la natura e l’intensità del disturbo, l’età del bambino, la sua evoluzione, il suo stato emotivo. Di fronte a qualunque disturbo del sonno deve essere presa in considerazione una valutazione medica.

Il disturbo del sonno in molti casi è conseguenza di un disagio psicologico, ma in altri può essere la risposta ad una cattiva gestione da parte dei genitori del sonno dei figli, momento fondamentale di crescita e maturazione a livello psicologico e neurologico.

Anche il sonno è un momento di apprendimento e rielaborazione, che ha le sue regole e i suoi ritmi che devono essere rispettati e guidati come qualunque altro momento di apprendimento.

 
Dott.ssa Simona Zurloni
Psicologa dello sviluppo e dell'educazione
Specializzata in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale per bambini e adulti
Treviglio (Bg)

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