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L’asma bronchiale e le interferenze sul sonno

20.07.2022 Sonno e allergie
dettaglio notizia

Chi soffre d'asma, trova ulteriori difficoltà nella respirazione notturna con inevitabili interferenze sulla qualità del sonno

Durante il sonno il consumo di ossigeno si riduce, con conseguente lieve calo di ossigeno nel sangue e lieve aumento dell'anidride carbonica. Durante il sonno si modifica il tono vagale con conseguente tendenza ad un restringimento bronchiale ed aumento della temperatura delle vie aeree. 

Gli asmatici e il sonno.

Studi controllati confermano che oltre il 40% degli asmatici si sveglia ogni notte. Frequentemente l’asma notturna viene sottostimata e il paziente non si rende conto che l’adesione alla terapia, prescritta dal medico curante, è fondamentale per una corretta gestione della patologia cui è portatore.

I pazienti che hanno sospeso la terapia da almeno sei ore presentano preoccupanti ostruzioni bronchiali durante la notte, mentre una adeguata terapia prima di addormentarsi puo' contrastare il broncospasmo. Il reflusso gastroesofageo, che normalmente aumenta durante il sonno, puo' aggravare il broncospasmo.

La tosse in un giovane anche senza mancanza di fiato deve potenzialmente essere considerata asma fino a prova contraria. I pazienti vanno istruiti a misurare il picco di flusso espiratorio (con un semplice misuratore di facilissimo uso) durante la notte e riferire allo specialista queste misurazioni.

Ulteriori informazioni ci possono essere fornite nei casi più' gravi dalla polisonnografia e dall'elettroencefalogramma, che mostrano un sonno frammentato con frequenti risvegli notturni.

Nei bambini bisogna valutare sempre la presenza di ipertrofia delle adenoidi, che favoriscono il russare con susseguente sviluppo dell'apnea ostruttiva nel sonno.

                                                                                           

E’ importante seguire con scrupolo tutte le indicazioni mediche: terapia somministrata prima di andare a dormire e misurazione del flusso tre volte al dì per valutare eventuali peggioramenti della patologia nell’arco della giornata.

A ciò indubbiamente si devono aggiungere tutti gli accorgimenti, anche non strettamente medici, ma da cosiddetto buon “pater familias.” In tal senso una corretta alimentazione, un adeguato esercizio fisico quotidiano, non eccessivo ma programmato nel corso della giornata e un adeguato stile di vita possono migliorare salute, appagamento e serenità di vivere.

In tale ottica un corretto tempo dedicato al sonno, senza uso possibilmente di tranquillanti e/o ipnotici, in ambiente confortevole, in un letto confortevole, privo di potenziali cause scatenanti l’allergia, può giovare considerevolmente al mantenimento di uno stato di benessere evitando il riacutizzarsi delle crisi asmatiche.

Dott. Giulio Brivio
Medico Chirurgo
Specialista in allergologia, immunologia e fisiopatologia respiratoria

->Leggi "Consigli pratici per chi soffre di allergia ai pollini e agli acari della polvere"

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