L'insonnia è un disturbo in cui il sonno viene considerato insufficiente e poco ristoratore; si accompagna nella maggior parte dei casi a sensazioni di stanchezza, irritabilità, difficoltà di concentrazione, riduzione dell'efficienza lavorativa.
Si distinguono un’insonnia iniziale (difficoltà di addormentamento), centrale (prolungata veglia intrasonno) e terminale (risveglio precoce). La prevalenza dell’insonnia nella popolazione cresce con l’età; tuttavia l’incremento nel sesso femminile si registra a partire dall’età del climaterio, mentre nel sesso maschile si verifica dopo i 60 anni.
Tra le conseguenze dell’insonnia, l’eccessiva sonnolenza diurna rappresenta un problema che sta acquistando sempre più rilevanza in diversi ambiti, come per esempio quelli della sicurezza stradale e del lavoro si stima che una percentuale variabile tra il 10 e il 20% degli incidenti stradali, di volo e di navigazione sia dovuto a tale fattore. Con il termine di “sonnolenza” si intende la difficoltà a mantenere lo stato di vigilanza con conseguente addormentamento. Il concetto va distinto da quello di “fatica” o di “stanchezza”, termini che possono descrivere un generico senso di spossatezza sia mentale che fisica. Quando la sonnolenza si manifesta in situazioni inappropriate, nelle ore diurne, con riduzione della performance, si parla appunto di “eccessiva sonnolenza diurna” (EDS).
L'EDS (eccessiva sonnolenza diurna) è una condizione che può essere causata sia da condizioni parafisiologiche, che da patologie legate al sonno. Vediamo quali sono.
- EDS conseguente a deprivazione di sonno: rappresenta la conseguenza di un sonno notturno disturbato, e quindi non sufficiente a produrre il ristoro necessario per affrontare le attività quotidiane. Se per la maggior parte dei casi il rapporto tra l'insonnia notturna e la conseguente EDS è di facile riconoscimento, ci sono dei casi in cui il problema è più complesso, perché il paziente non si rende conto del disturbo del sonno notturno che causa la deprivazione. E' il caso della sindrome delle apnee notturne ostruttive, causata dall'ostruzione delle vie aeree superiori; tali episodi di apnea determinano numerosi microrisvegli, accompagnati da respirazione molto rumorosa, che rendono il sonno scarsamente riposante. Tipicamente il paziente, al di là dei sintomi diurni, non lamenta alcuna sintomatologia notturna, anzi, spesso tende a minimizzare il problema affermando di non avere alcuna difficoltà ad addormentarsi e di riuscire a dormire tutta la notte senza interruzione.
- EDS dovuta alla sindrome delle gambe senza riposo, caratterizzata da sensazione fastidiosa ai polpacci con il bisogno irresistibile di muovere le gambe, che compare quando il paziente si sdraia a letto per dormire: anche tale sindrome, che è causa frequente di insonnia iniziale, determina frequentemente microrisvegli dovuti a movimenti spasmodici involontari degli arti inferiori durante il sonno.
- EDS correlata ai disturbi del ritmo sonno-veglia: in questo caso la scarsa efficienza del riposo notturno è dovuta alla desincronizzazione dei ritmi biologici individuali con quelli ambientali, come succede nella sindrome da jet-lag, cioè da rapido salto del fuso orario, o in caso di lavoro turnista.
- EDS conseguente ad ipersonnia: si tratta di quadri clinici caratterizzati da un vero e proprio eccesso di sonno nelle 24 ore. La patologia più rappresentativa di questo gruppo è la narcolessia, che provoca attacchi di sonno incoercibili in situazioni inappropriate (alla guida dell'auto, durante una conversazione, durante il pasto), anche dopo una adeguata quantità di sonno notturno.
- EDS nell'ambito della patologia psichiatrica: diversi disturbi psichiatrici, dalle sindromi depressive alle psicosi, possono comportare la sonnolenza diurna. Ma bisogna precisare che la tendenza a rimanere a letto dei pazienti affetti da patologia psichiatrica spesso non è sintomatica di EDS, ma può essere espressione di una propensione all'isolamento e al ritiro sociale.
Garantire un sonno soddisfacente alle persone significa, nell'ottica della medicina moderna, investire in benessere, prevenendo complicazioni serie e migliorando profondamente la qualità della vita.
->Leggi "Come indagare i disturbi del sonno"
Dott. Giorgio Odone
Medico Chirurgo
Specialista in Neuropsichiatria Infantile Psicoterapeuta
Psichiatra presso l'Ospedale di Treviglio (BG)